Progetto di ricerca geopolitica a cura dei Dott. Davide Rocchi e Barbara Rocchi.
Il ruolo dell’aviazione civile quale vettore di interessi legati alla politica estera e alla diplomazia tous azimuts è sempre più oggetto dell’attenzione della comunità degli studiosi di relazioni internazionali e geopolitica[1]. L’esempio più recente ci giunge dai cosiddetti “Accordi di Abramo[2]”, che hanno interessato uno dei quadranti più complessi del pianeta, ossia la regione del Vicino e Medio Oriente. Qui si è, infatti, arrivati alla ratifica di un riavvicinamento che aveva da tempo mosso i primi passi[3].
Prima, il 13 agosto 2020 la Dichiarazione congiunta del Presidente americano Trump, del Primo Ministro israeliano Netanyahu e del Presidente degli EAU ed emiro di Abu Dhabi Bin Zayed Al Nahyan annunciava la piena normalizzazione delle relazioni tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti (EAU); poi, il 15 settembre, a Washington, sono stati firmati tre documenti differenti: i due patti bilaterali tra Israele e EAU e tra Israele e Bahrein, più una dichiarazione generale sottoscritta da tutte le parti firmatarie, inclusi gli Stati Uniti. Il testo dei due accordi individuali risulta piuttosto agile[4]: quello con gli EAU appare più esaustivo e dettagliato; quello con il Bahrain, più generico, tuttavia la piena normalizzazione dei legami bilaterali apre ugualmente un ventaglio di possibili sinergie e cooperazioni in una serie di settori. Infine, il 23 ottobre anche il Sudan e Israele iniziavano il percorso di normalizzazione dei loro rapporti diplomatici; lo stesso accadeva, il 22 dicembre scorso, tra Israele e Marocco[5].
In seguito ai suddetti accordi, il Presidente emiratino dava esecuzione a un Decreto Federale che aboliva quello in vigore dal 1972, relativo al boicottaggio di Israele. Adesso privati cittadini, imprese e uffici governativi degli EAU sono abilitati a concludere accordi con le controparti israeliane; stessa sorte spetta alle operazioni finanziarie. Semaforo verde pure per l’import/export: si tratta, dunque, di un’opportunità imperdibile, per giunta nell’era segnata dal SARS-CoV-2, per rilanciare gli scambi tra le due nazioni, particolarmente nel campo tecnologico, sanitario e militare[6].
È indubitabile che uno dei settori in prima linea sia quello dell’aviazione civile, tanto che, al punto 5 del testo dell’accordo bilaterale Israele – EAU, essa è collocata al secondo posto nella lista delle aree di mutuo interesse, dopo la finanza e gli investimenti. Se guardiamo alle date, è proprio dall’aviazione civile che sono giunti i primi tangibili segnali della svolta: il 31 agosto 2020 il primo volo ufficiale da Tel Aviv ad Abu Dhabi, della compagnia El Al, trasportava una delegazione mista israelo-americana negli Emirati, sorvolando lo spazio aereo dell’Arabia Saudita, normalmente interdetto al traffico aereo israeliano[7]. Poche settimane dopo un Boeing 787 Dreamliner della Etihad Airways, compagnia di bandiera degli EAU, in collaborazione logistica con il locale Maman Group, è decollato da Tel Aviv il 19 ottobre per un volo verso Abu Dhabi; il ritorno sarebbe avvenuto il 21 dello stesso mese. Si è trattato di una missione di impronta economico-commerciale, volta ad aprire la strada sia a future visite di businessmen sia al turismo di massa[8]. Gli spazi aerei sorvolati sono stati quelli di Israele, Giordania, Arabia Saudita e degli EAU; la durata del volo 2 ore e 52 minuti, ad un’altezza di 40000 piedi[9].
Contemporaneamente, sempre il 21 ottobre, a Tel Aviv Abdulla bin Touq Al Marri, Ministro dell’Economia e Presidente del consiglio di amministrazione dell’Autorità Generale dell’Aviazione Civile (GCAA) degli EAU, e Israel Katz, Ministro dei Trasporti di Israele, siglavano un accordo bilaterale sui trasporti aerei presso l’aeroporto Ben Gurion[10]. Nell’occasione il premier Netanyahu ha sottolineato la diminuzione del costo e della durata dei voli da e verso lo stato ebraico[11]; un fattore, quello legato ai benefici in termini di minor inquinamento, che è destinato a ricoprire un ruolo niente affatto ancillare. Anche il Bahrein ha stabilito nella medesima occasione un accordo con le autorità israeliane: 14 voli di linea per passeggeri e 5 voli cargo tra Manama e Tel Aviv alla settimana; numero di voli illimitati, invece, tra Manama e Eilat[12]. Più immediato e fisicamente rilevante sarà l’effetto propulsore sul turismo: i cittadini di questi Stati, infatti, non dovranno disporre del visto di ingresso per recarsi nel territorio dell’altro[13]. Specie nell’ottica di un mercato finalmente Covid-free è chiaro come questo settore costituisca uno dei volani su cui i rispettivi governi puntano per il rilancio dell’economia.
In ogni modo, alcuni segnali significativi sono già pervenuti: il primo volo con turisti israeliani atterrava all’International Airport di Dubai, EAU, intorno alle 5:40 p.m. di domenica 8 novembre. Si trattava del volo FZ8194 della compagnia flyDubai, vettore low cost, effettuato da un Boeing 737-800 decollato da Tel Aviv tre ore e mezzo prima; il tragitto aveva incluso il sorvolo dello spazio aereo saudita[14]. Un altro storico corridoio strategico si era aperto un mese prima: parliamo della nuova rotta diretta tra i cieli di Israele e del Regno di Giordania, la quale consentirà un risparmio medio di 106 km in direzione Est e di 118 km in direzione Ovest[15]. La stessa IATA (International Air Transport Association) sottolineava in un comunicato stampa quanto saranno rilevanti i risparmi di tempo e carburante, così come avrà un impatto importante la diminuzione annuale delle emissioni di CO2[16]. Il 19 novembre 2020 El Al e Etihad Airways, le compagnie di bandiera degli EAU e di Israele, siglavano un protocollo di intesa nel quale stabilivano la condivisione di codice (codesharing)[17] nonché l’inizio di una cooperazione nei campi dell’ingegneria e dei servizi di cargo. Inoltre, le compagnie israeliane Arkia e Israir annunciavano entro un mese l’inizio del collegamento con Dubai[18].
Un’altra tappa altrettanto epocale si registrava giovedì 10 dicembre 2020, quando il Marocco ha dato l’annuncio di riprendere le proprie relazioni con Israele[19]; si tratta del quarto paese arabo, dopo gli Emirati Arabi Uniti, il Regno del Bahrein e il Sudan. Trascorse neppure due settimane, il 22 dicembre, il sovrano del Marocco Mohammed VI ha accolto una delegazione di rappresentanti israeliani e statunitensi. L’incontro ha portato all’ufficializzazione dell’accordo di normalizzazione tra Marocco e Israele e alla firma di altre intese tra i due Paesi, sotto l’egida degli Stati Uniti. Ancora una volta, però, è stata l’aviazione civile a porre in calce il suo sigillo, poiché il consigliere senior del presidente americano, Jared Kushner, e il consigliere per la sicurezza nazionale israeliana, Meir Ben-Shabbat, sono saliti a bordo del primo volo di linea tra Tel Aviv e Rabat, accompagnati da Avraham Berkovitch, assistente del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e rappresentante speciale incaricato dei negoziati internazionali[20].
Questo primo volo ufficiale tra i due Stati è stato accompagnato da una potente simbologia. Erano presenti le bandiere del Marocco, di Israele e degli Stati Uniti, ma, ancor più interessante, si è rivelato il numero del volo, ossia LY555. Scelta non casuale, poiché il numero 5 (hamsa in ebraico, khamsa in arabo) viene considerato sia dalla tradizione locale sia dagli israeliani di origine marocchina – circa un milione – come una cifra che protegge dalla malasorte. Simbolica pure la destinazione del volo partito da Tel Aviv: non l’aeroporto Mohammed V di Casablanca, la capitale economica del Regno, ma quello di Rabat, dato che il programma della visita prevedeva la visita del mausoleo di Mohammed V, del Palazzo Reale e della sede del Ministero degli Esteri, tutti situati nella capitale amministrativa marocchina[21].
L’inizio del nuovo anno ha visto consolidarsi, infine, il cambiamento nella regione del Vicino e Medio Oriente, con il reciproco stabilirsi di missioni diplomatiche ufficiali tra Israele ed Emirati Arabi Uniti. A gennaio Eitan Na’eh è stato accreditato dal governo di Netanyahu come rappresentante temporaneo negli EAU, al fine di preparare il terreno per l’apertura di un’ambasciata permanente[22]; pochi giorni fa, il Presidente Reuven Rivlin ha ricevuto, e accreditato, a Gerusalemme Mohamed Mahmoud Al Khajah, il primo ambasciatore emiratino in Israele[23]. Ed è proprio al nostro massimo rappresentante diplomatico in Israele, l’Ambasciatore d’Italia Gianluigi Benedetti, che lasciamo la conclusione della nostra breve analisi, convinti che le sue riflessioni condensino nel migliore dei modi lo spirito con cui l’Italia e la nostra Società osservano e incoraggiano i cambiamenti sopra descritti.
«Dopo gli storici accordi di pace con Egitto (1978) e Giordania (1994), negli scorsi mesi grazie alle intese di normalizzazione intervenute con gli Emirati Arabi Uniti (EAU), il Bahrein e il Sudan, Israele ha visto aumentare notevolmente il proprio spazio di legittimazione nel mondo arabo.
Tale risultato è il frutto di un percorso di progressivo avvicinamento che schiude oggi rilevanti opportunità di collaborazione, crescita e prosperità. […] Nel caso degli EAU, la normalizzazione ha già portato alla sottoscrizione di accordi in molteplici settori, fra cui uno in materia di aviazione civile e un altro per l’esenzione reciproca dei visti di ingresso (quest’ultimo è il primo nel suo genere stipulato da Israele con un Paese arabo). È proprio l’apertura dei cieli che fornisce la cifra del cambiamento in atto, aprendo potenzialmente la strada a importanti flussi reciproci di visitatori, in primis per turismo e affari.
Grande importanza simbolica ha assunto, in questo contesto, il primo volo della compagnia di bandiera israeliana El Al con destinazione Abu Dhabi e, specularmente, il primo volo diretto a Tel Aviv della compagnia di bandiera emiratina Etihad, che ha peraltro lanciato la versione in ebraico del proprio sito web. Israeliani ed emiratini sono giunti a concordare l’avvio di quasi trenta voli settimanali fra Tel Aviv, Abu Dhabi e Dubai, oltre a una decina di voli cargo settimanali e un numero illimitato di charter tra gli EAU e l’aeroporto di Eilat, nel sud del Paese.
Oltre ai dividendi economici che l’apertura dei cieli potrà portare, si percepisce chiaramente, anche a livello di società civile, il desiderio di “voltare pagina” e di conoscersi reciprocamente, particolarmente sentito nelle giovani generazioni. Un desiderio che d’ora in poi potrà essere agevolmente soddisfatto soprattutto grazie all’operatività di collegamenti aerei diretti.»[24]
“Un paio d’ali per le nuove rotte della diplomazia in Medio Oriente” è un progetto che affronta questioni di attualità in una prospettiva nuova e frutto di interessanti spunti di riflessione.”
Amb. Gianluigi Vassallo
Ambasciatore d’Italia a Khartoum
“Saggio veramente molto interessante, documentato e ben scritto. Complimenti! Invito voi tutti a leggerlo per capire quale sia la portata storica degli Accordi di Abramo in Medio Oriente.”
Dott. Bruno Gazzo
Presidente, Associazione APAI Italia-Israele
“Ringrazio per la condivisione di quest’interessante analisi. Tali iniziative sono di grande importanza per gettare luce sui molteplici aspetti che riguardano la delicata situazione del Medio Oriente.”
Dott. Yassine Lafram
Presidente, Unione Comunità Islamiche d’Italia
Documentazione per consultazione:
● Testo formato pdf: Un paio d'ali per le nuove rotte della diplomazia in Medio Oriente
● Segnalazione da parte del Presidente dell'Associazione APAI Italia Israele di Genova
Riferimenti bibliografici
[1] Si veda, per esempio, l’ampia ricognizione relativa alla Guerra Fredda in Peter Svik, Civil Aviation and the Globalization of the Cold War, London, Palgrave Macmillan, 2020.
[2] La denominazione biblica si collega alla parentela comune con Abramo delle tre grandi religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islamismo.
[3] “Non a caso i primi tentativi di convergenza e collaborazioni ufficiose tra israeliani e attori arabi del Golfo risalgono proprio agli anni delle trattative sul nuclear deal iraniano, tanto da lasciare sbigottiti alcuni commentatori politici quando ad un incontro pubblico organizzato dal Council on Foreign Relations a Washington (giugno 2015) si trovarono a discutere delle sfide e delle minacce del futuro Medio Oriente il generale saudita Anwar Eshki e l’ambasciatore israeliano Dore Gold, figure molto rilevanti e influenti nei rispettivi establishment di riferimento. Da quell’incontro e seguendo questa prospettiva, quindi, l’accordo non rappresenta un fattore di novità assoluta, poiché le relazioni bilaterali tra Israele ed EAU sono ufficiosamente solide già da almeno un decennio e le convergenze tattiche e strategiche tra i due paesi sono altrettanto palesi in diversi dossier regionali” Cfr. Giuseppe Dentice, Accordo Israele-EAU: oltre il processo di pace mediorientale, Ispi Commentary, 24 agosto 2020, www.ispionline.it [ultimo accesso: 23.02.2021]
[4] Il testo completo in inglese dei tre documenti è consultabile su www.state.gov/the-abraham-accords [ultimo accesso: 21.02.2021]
[5] Per un’analisi recentissima della portata e delle conseguenze derivanti dagli Accordi di Abramo si veda il webinar organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi il 1 febbraio 2021. Il video completo della conferenza è disponibile su www.youtube.com/watch?v=JdXxbunYicI [ultimo accesso: 20.02.2021]
[6] “Early estimates indicate that the normalization of ties could soon see multi-billion bilateral trade between the two countries.” Cfr. Dechert llp, The Legal and Business Impacts of the Israel – UAE “Abraham Accords”: A Historic Opportunity for Bilateral Trade and Commerce, October 26, 2020, www.jdsupra.com/legalnews/the-legal-and-business-impacts-of-the-28857 [ultimo accesso: 1.03.2021]
[7] “Flight LY971 – numbered to represent the UAE’s international dialling code – carried delegates including Donald Trump’s son-in-law and senior adviser Jared Kushner and Israel’s National Security Adviser Meir Ben-Shabbat. […] The joint teams will meet Emirati representatives to develop areas of co-operation between Israel and the UAE. The return flight will be numbered LY972, after Israel’s international dialling code.” Cfr. Israel and UAE in historic direct flight following peace deal, August 31, 2020, www.bbc.com/news/world-middle-east-53971256 [ultimo accesso: 28.02.2021]
[8] “His Excellency Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei, Chairman, Etihad Aviation Group, said: «Today’s flight is a historic opportunity for the development of strong partnerships here in the UAE, and in Israel, and Etihad as the national airline, is delighted to be leading the way. We are just starting to explore the long-term potential of these newly forged relationships, which will be sure to greatly benefit the economies of both nations, particularly in the areas of trade and tourism, and ultimately the people who call this diverse and wonderful region home.» Cfr. Etihad makes history with the first commercial passenger flight from a GCC nation to Israel, October 19, 2020, www.etihad.com/en-au/news/etihad-makes-history-with-the-first-commercial-passenger-flight-from-a-gcc-nation-to-israel [ultimo accesso: 12.02.2021]
[9] Tom Boon, Etihad Operates Historic First Passenger Flight To Israel, October 19, 2020, https://simpleflying.com/etihad-israel-first-passenger-flight [ultimo accesso: 5.03.2021]
[10] Significative al riguardo le parole di Al Marri: «The agreement will consolidate the cooperation between the two countries in civil aviation, which is one of their key sectors, as well as reinforce the UAE’s international position, as it currently ranks first in the world in terms of the number of signed air transport services agreements. Under the agreement, Emirati airlines will be able to operate 28 passenger flights to Tel Aviv and unlimited flights to Eilat every week, in addition to cargo flights. As for unscheduled flights, we have agreed to not place any restrictions.» Un altro cambiamento storico è dato dal sito Etihad dedicato al mercato israeliano, il primo in lingua ebraica al di fuori di quelli dei vettori nazionali. Cfr. UAE, Israel sign air transport services agreement, Gulf Today News, October 21, 2020, www.gulftoday.ae/news/2020/10/21/uae-israel-sign-air-transport-services-agreement [ultimo accesso: 19.02.2021]
[11] «Citizens of the Emirates will come to us, and our citizens will visit the Emirates,» he adds. «Opening the sky will also allow cheaper and shorter flights to other destinations in the world.» Cfr. David Kaminski-Morrow, Israeli-UAE flights beckon after air services pact signed at summit, Flight global, October 20, 2020, www.flightglobal.com/air-transport/israeli-uae-flights-beckon-after-air-services-pact-signed-at-summit/140708.article [ultimo accesso: 3.03.2021]
[12] “Manama represents the smallest market of the three. It’s hard to see Bahrain effectively competing for Israeli tourists against the bigger draws of its more glitzy Emerati neighbors, but in the other direction, there is keen interest in the Gulf States for visiting Jerusalem, as well as just plain curiosity to see Israel, which as been essentially off-limits to its citizens since its creation. And it can be assumed that there will be a fair amount of business travel on the route. Of course, there is potential for feeding traffic through Gulf Air’s hub in Manama. But given its much smaller network as compared to Emirates and Etihad, those connecting opportunities will be limited. Cargo flights are expected to draw considerable interest. Both Emirates and Etihad operate dedicated cargo fleets and have global reach. And simply the ability to provide air freight directly between Israel and the UAE and Bahrain will provide capacity and frequency and lower prices that enable trade between these dynamic economies and provide stimulus for growth.” Cfr. Steven D. Jaffe, Israel signs air service agreements with UAE and Bahrain, October 28, 2020, www.airlinestoisrael.com/post/israel-signs-air-service-agreements-with-the-uae-and-bahrain [ultimo accesso: 6 marzo 2021]
[13] “Fleur Hassan Nahoum, the deputy mayor of Jerusalem and the co-founder of the UAE-Israel Business Council stressed that the both sides are focused on developing strong tourism ties. «Tourism is something very important to Israelis and Emiratis. We can now travel on holiday to a location that is just two-three hours away – in our own region – for the first time really,» she said. «We are also looking forward to receiving a new type of tourism – to Jerusalem in particular – which is Muslim pilgrims coming to pray in Haram Al Sharif. So the tourism ties are very significant and can bring a lot of accompanying benefit from it,» she added.” Aarti Nagraj, UAE, Israel agree on bilateral visa-free travel, Gulf Business, October 20, 2020, https://gulfbusiness.com/uae-israel-agree-on-bilateral-visa-free-travel [ultimo accesso: 1.03.2021]. Per l’intervista integrale a Fleur Nassan Nahoum è disponibile sul canale Youtube di Gulf Business, si veda www.youtube.com/watch?v=bQeraKtAwoE&feature=emb_title [ultimo accesso: 27.02.2021]
[14] “The flight flew across Saudi Arabia and then over the waters of the Persian Gulf to reach the UAE, a federation of seven sheikhdoms also home to Abu Dhabi. The arrival of tourists comes as Dubai in particular tries to revive its vital tourism industry amid the ongoing coronavirus pandemic. The UAE and Israel have agreed to launch regular commercial flights between their countries soon, while other recent flights have carried business and governmental delegations.” Cfr. Malak Harb, Global News, November 8, 2020, https://globalnews.ca/news/7450018/plane-israeli-tourists-uae [ultimo accesso: 2.03.2021]
[15] “Israel has signed an aviation agreement with Jordan that allows for flights to cross over both countries’ airspace—a move which will shorten flight times and potentially unlock new routes. The deal, approved by the civil aviation authorities of the two nations, comes after years of discussions were accelerated following recent diplomatic breakthroughs in the region. Commercial airlines will now be able to fly through the Israel-Jordan corridor, which will «significantly shorten flight times» from the Gulf states and Asia to destinations in Europe and North America.” Cfr. David Casey, Israel-Jordan airspace deal to open-up new routes, Routes online, 9 October, 2020, https://www.routesonline.com/news/29/breaking-news/294281/israel-jordan-airspace-deal-to-open-up-new-routes e Jordan/Israel airspace agreement brings enormous benefits, 3 November, 2020, https://airlines.iata.org/news/jordanisrael-airspace-agreement-brings-enormous-benefits [ultimo accesso: 4.03.2021]
[16] “Based on the number of eligible departure airports, this will result in a saving of 155 days of flying time per year and an annual reduction in CO2 emissions of approximately 87,000 tonnes. This is the equivalent to nearly 19,000 passenger vehicles being taken off the road for one year. Furthermore, should the number of eligible departure airports be increased, and traffic reach pre-COVID-19 levels the result will be a saving of 403 days of flying time per year and an annual reduction in CO2 emissions of approximately 202,000 tonnes. This is the equivalent to taking nearly 44,000 passenger vehicles off the road for one year. “ Cfr. IATA Press Release n. 84, Significant Fuel, Time & CO2 Savings Expected from Jordan / Israel Airspace Agreement, October 21, 2020, www.iata.org/en/pressroom/pr/2020-10-21-03/ [ultimo accesso: 5.03.2020]
[17] Per la definizione tecnica del termine e un’analisi dei suoi effetti si veda il Rapporto di Steer Davies Gleave, Beaumont & Son —Aviation at Clyde & Co, Lewis Scard Consulting, Competition impact of airline code-share agreements, Final Report, January 2007.
[18] “It was reported by Reuters that Israir has already applied for permission to offer services between Dubai and Bahrain, with a plan to provide combined trips to the two countries. Israir will launch its Bahrain route in January 2021. It was also announced that Etihad intends to start daily flights between Abu Dhabi and Tel Aviv starting on 28 March 2021.” Cfr. Ismail Numan Telci, Israeli-Emirati Normalization and the Strategic Cooperation in Maritime and Aviation Sectors, Al Jazeera Centre for Studies, Novembre, 29, 2020, pag. 7, https://studies.aljazeera.net/en/analyses/israeli-emirati-normalization-and-strategic-cooperation-maritime-and-aviation-sectors [ultimo accesso: 1.03.2021]
[19] “In base all’accordo, il Marocco stabilirà piene relazioni diplomatiche e riprenderà i contatti ufficiali con Tel Aviv, concederà sorvoli aerei e voli diretti da e per Israele a tutti gli israeliani. «Riapriranno immediatamente i loro uffici di collegamento a Rabat e Tel Aviv con l’intenzione di aprire le ambasciate e promuoveranno la cooperazione economica tra le società israeliane e marocchine», ha specificato, davanti ai giornalisti, il consigliere senior della Casa Bianca Jared Kushner.” Cfr. Chiara Gentili, Marocco e Israele normalizzano le relazioni, SicurezzaInternazionale, 10 dicembre 2020, https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/12/10/marocco-israele-normalizzano-le-relazioni [ultimo accesso: 4.03.2021]
[20] “Nel corso dell’incontro del 22 dicembre, i partecipanti israeliani e marocchini si sono detti disposti a cooperare in diversi settori, tra cui commercio, finanza e investimenti, innovazione e tecnologia, aviazione civile, visti e servizi consolari, turismo, risorse idriche, agricoltura e sicurezza alimentare, energia e trasporti. A tal proposito, sono stati firmati quattro accordi. Il primo prevede l’apertura di una linea aerea diretta tra Marocco e Israele, volta a potenziare le attività turistiche. Il secondo include la creazione di visti di viaggio per i diplomatici di entrambi i Paesi, mentre, attraverso gli altri accordi, Rabat e Tel Aviv hanno concordato di creare partnership nel settore bancario e nella gestione delle risorse idriche. Secondo quanto affermato da un funzionario americano membro della delegazione, si prevede che la ripresa delle relazioni marocchino-israeliane consentirà «investimenti per miliardi di dollari», in quanto il Marocco è considerato una porta verso l’Africa.” Cfr. Piera Laurenza, Normalizzazione tra Israele e Marocco: firmati i primi quattro accordi, SicurezzaInternazionale, 23 dicembre 2020, https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/12/23/normalizzazione-israele-marocco-firmati-primi-quattro-accordi [ultimo accesso: 4.03.2021]
[21] Cfr. Fadwa Islah, Morocco-Israel: First flight from Tel Aviv lands in Rabat, Theafricareport, December 23, 2020, https://www.theafricareport.com/56461/morocco-israel-first-flight-from-tel-aviv-lands-in-rabat [ultimo accesso: 6.03.2020]
[22] Cfr. First Israeli diplomat set to take up post in Abu Dhabi – report, The Times of Israel, January 5, 2021, https://www.timesofisrael.com/first-israeli-diplomat-set-to-take-up-post-in-abu-dhabi-report [ultimo accesso: 6.03.2021]
[23] Cfr. ‘A shared mission’: Israel officially receives first-ever UAE ambassador, The Times of Israel, March 1st, 2021, http://www.timesofisrael.com/a-shared-mission-israel-officially-receives-first-ever-uae-ambassador [ultimo accesso: 6.03.2021]
[24] Dichiarazione dell’Ambasciatore d’Italia a Tel Aviv Gianluigi Benedetti, rilasciata alla Società Italiana Aviazione Civile in data 18 novembre 2020.